Progetto di ricerca “Zero Waste e sostenibilità turistica”


Sensibilizzare ed educare studenti, cittadini, operatori turistici e turisti, sul tema della riduzione dei rifiuti e della loro corretta gestione e prevenzione. È l’obiettivo del progetto di ricerca “Zero Waste e sostenibilità turistica”, condotto dall’Università di Udine nell’ambito di un accordo attuativo tra il dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e la Regione Friuli Venezia Giulia (Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati). L’iniziativa è iniziata a novembre 2021 e si concluderà a maggio 2025. Il coordinatore è Andrea Guaran, professore di geografia del DILL.

Perché il turismo

Nel mondo di oggi il comparto turistico rappresenta sempre più un importante settore economico, sia per indotto che per operatori impiegati, e ciò comporta una quota di rifiuti prodotta che aumenta in modo significativo. E l’anello finale del sistema produttivo, cioè quello relativo alla gestione dei rifiuti, è spesso trascurato. «Questa scarsa attenzione – spiega Andrea Guaran – ha fatto in modo che una soluzione alla questione rappresentata dai rifiuti non sia più procrastinabile». In questo quadro si inserisce l’approccio Rifiuti Zero–Zero Waste il cui obiettivo è evitare la produzione stessa di rifiuti, ripensando i modi di produzione e consumo. «Applicare i principi Rifiuti Zero nel campo del turismo – sottolinea Guaran – diventa quindi una sfida imprescindibile per un futuro sostenibile».

Il progetto

L’attività di ricerca riguarda i contesti balneari di Grado e Lignano Sabbiadoro e le località montane di Sappada e Tarvisio. Si tratta di stazioni di villeggiatura caratterizzate da notevoli flussi turistici con consistenti picchi stagionali nella produzione di rifiuti.
Il progetto è composto da una serie di attività in tutte quattro le località interessate, per costruire percorsi operativi con amministrazioni pubbliche, operatori turistici, aziende della gestione dei rifiuti e scuole.

Il progetto nei Comuni

Nei comuni coinvolti sono stati attivati dei tavoli di lavoro a cui siedono l’Università, le rispettive amministrazioni comunali, le aziende che gestiscono la raccolta dei rifiuti e i rappresentanti delle varie categorie operanti nel settore del turismo. I tavoli servono a definire delle azioni puntuali nei vari territori come, ad esempio, l’elaborazione di documentazione informativa o la traduzione in diverse lingue straniere delle informazioni sulla gestione dei rifiuti a livello comunale. Inoltre, tra le diverse attività, si sta finalizzando la stesura di un protocollo per un riconoscimento dedicato alle strutture ricettive e della ristorazione e agli esercizi commerciali che si adeguino ad alcuni standard minimi per una gestione virtuosa dei rifiuti.
Si sono svolte quattro iniziative pubbliche “Rifiuti in piazza”, a Grado, Lignano Sabbiadoro, Sappada e Tarvisio organizzate dall’Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa Fvg) in collaborazione con i quattro Comuni e l’Università di Udine. Attraverso l'analisi del contenuto della raccolta differenziata, l'obiettivo di questo tipo di eventi è sensibilizzare ed educare turisti, cittadini, operatori del settore turistico e studenti sul tema della riduzione dei rifiuti e della loro corretta gestione e prevenzione.
A Lignano Sabbiadoro è stato installato un eco-compattatore all’interno di una collaborazione con Coripet, consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, tra produttori e riciclatori di bottiglie in plastica.


Le azioni nelle scuole

Sono stati circa 600 gli studenti che hanno partecipato alle attività previste dal progetto. Si è trattato di laboratori formativi e informativi, curati dai ricercatori dell’Università di Udine e dagli operatori della compagnia teatrale “La Fa Bù” che ha adottato metodologie comunicative proprie dell’animazione teatrale. Le scuole secondarie di primo grado coinvolte appartengo all’istituto comprensivo di Comeglians e agli istituti comprensivi “Marco Polo” di Grado, “Giosuè Carducci” di Lignano e “Giovanni XXIII” di Tarvisio. Le attività hanno coinvolto anche quattro istituti superiori di secondo grado con l’indirizzo “servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”: “Jacopo Linussio” di Codroipo, “Sandro Pertini” di Grado, “Enrico Mattei” di Lignano Sabbiadoro e “Federico Flora” di Pordenone.
«Nelle nostre attività – spiega Federico Venturini, ricercatore del team del progetto – abbiamo incontrato studenti prima di tutto interessati alla tematica della gestione dei rifiuti, che non è a prima vista molto attrattiva, ma soprattutto li abbiamo trovati disponibili a cambiare i loro comportamenti e stili di vita per migliorare la raccolta differenziata e, soprattutto, ridurre la loro produzione di rifiuti».

Il ruolo della Regione

Per la Regione Friuli Venezia Giulia è particolarmente importante effettuare iniziative di sensibilizzazione ed educazione ambientale rivolte a diversi soggetti sulla tematica dei rifiuti e sui buoni comportamenti da adottare. In particolare, attraverso la formazione nelle scuole, si mira a generare un circolo virtuoso che, partendo dall’educazione ambientale degli studenti, possa portare il messaggio ai genitori, affinché si giunga a un elevato senso di responsabilità della comunità. Le attività di sensibilizzazione e formazione rientrano tra gli intenti contenuti nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato a luglio 2022, e nel Programma regionale di prevenzione della produzione dei rifiuti, in fase di aggiornamento. Il tema dei rifiuti applicato al fenomeno della turisticità può inoltre dare grandi margini di miglioramento e pare imprescindibile investigare approcci volti alla riduzione e alla corretta gestione dei rifiuti anche in questo campo.

«Per affrontare un tema così importante – evidenzia Guaran – per la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità come quello dei rifiuti, che in genere non è tra le priorità delle persone, non si può che investire nei processi educativi. Per questa ragione si è ritenuto che la scuola debba essere uno dei destinatari privilegiati delle azioni promosse nell'ambito di questo progetto».

«L’approccio Zero Waste – spiega il ricercatore Federico Venturini, che fa parte del team del progetto – mira a massimizzare la conservazione dell’energia e a ridurre al minimo il consumo di risorse al fine di sviluppare un futuro ecologicamente e socialmente sostenibile».

«In definitiva – sottolinea Andrea Guaran, riflettendo sulla prima parte del progetto –, i 15 mesi di attività nei territori delle quattro località turistiche interessate hanno evidenziato le principali criticità connesse alla loro caratterizzazione turistica. Allo stesso tempo sono emerse la consapevolezza che i punti deboli esistono e, allo stesso tempo, la volontà di fare qualcosa per avanzare delle soluzioni condivise con tutti gli attori coinvolti al fine di migliorare la gestione dei rifiuti. Inoltre, per quanto riguarda la sensibilizzazione degli studenti, i risultati sono positivi e sono già arrivate richieste da parte degli istituti scolastici per ripetere l’iniziativa a vantaggio di nuovi gruppi di allievi».